Il prossimo 18 novembre è la Giornata mondiale dell’albero con eventi e iniziative in diverse città italiane e numerosi comuni campani. E’ un momento difficile per la vita degli alberi nelle nostre città, dopo i crolli recenti per il maltempo che hanno causato vittime e danni alle cose. Ma non solo. Tra mancate manutenzioni e sconsiderati abbattimenti, gli alberi sono diventati quasi un ingombro per le nostre città sempre più oggetto di espansioni e speculazioni. A Salerno si segnlano abbattimenti di esemplari vetusti come i platani secolari per far posto alla cementificazione di Piazza della Libertà, e altri interventi in altri quartieri della città per palazzi o parcheggi, non sempre motivati dalla pericolosità e a stento compensati da nuove piantumazioni. Il Comune dispone di un Regolamente per la tutela del Verde Pubblico per attività di tutela e censimento del patrimonio arboreo cittadino che ha censito circa 20mila piante. In quesi giorni è stato deliberato un intervento per un importo di 150mila euro per la verifica dello stato fitosanitario delle alberature esistenti. Sull’argomento interviene Marilina Criscuolo, insegnante.
La cura e la tutela del verde pubblico urbano rappresentano una questione di notevole impatto emozionale all’interno della vita della collettività. Gli alberi appartengono profondamente al vissuto affettivo di ogni strada,sono elementi costitutivi del territorio e contribuiscono con la loro presenza ad apprezzare la forza della vita che si conserva inalterata nel tempo. La loro esistenza e la loro frequenza raccontano, più di ogni altra testimonianza, la storia e la memoria di città,borghi e quartieri.Tuttavia, nel corso degli ultimi anni, gli alberi in città hanno acquisito un carattere di pericolosità nella percezione sociale,al punto tale da essere individuati come fattori di rischio per l’incolumità personale: gradualmente essi si stanno rivelando sempre più estranei al contesto urbano in cui ilcemento assume un valore pervasivo e totalizzante, attraverso massicci interventi,spesso del tutto privi di qualsiasi logica,nonchè utilità sociale. Cresce quindi l’ostilità nei confronti del verde urbano,di cui non si coglie più l’importanza e il valore; di conseguenza i fondi destinati alla conservazione e alla protezione del patrimonio arboreo cittadino si vanno via via assottigliando,fino al punto di sparire quasi del tutto dai bilanci delle amministrazioni comunali. Si fa strada una discutibile convinzione secondo la quale le aree verdi possano quasi sopravvivere in modo autonomo,senza che sia necessario garantire loro quelle attenzioni indispensabili a una efficace salvaguardia nel corso degli anni. Di contro,aumenta nella cittadinanza la richiesta di parchi urbani, che rispondano alle pressanti esigenze di ritrovare un rigenerante contatto con la natura, nella continua ricerca del benessere psicofisico,assecondando il bisogno naturale dell’individuo di poter disporre di polmoni verdi all’ interno delle città, di cui poter usufruire in modalità diversificate a seconda delle varie fasce di età.Di pari passo procede il desiderio di sperimentare i parchi pubblici come luoghi ove esercitare nuove forme di socialità e di aggregazione, per cui in molti casi essi si trasformano in spazi e ambiti privilegiati in cui prende forma la forza di coesione di una comunità. In questa ottica sarebbe auspicabile che inogni città i parchi urbani venissero suddivisi in zone di appartenenza con diverse funzioni (riposo, gioco, attività sportive, servizi, centri culturali e ricreativi) per offrire una scelta variegata di opportunità all’utenza. Interessanti esperienze di cui si è a conoscenza hanno dato vita a un fiorire di molteplici iniziative realizzate nei parchi cittadini di numerose città italiane. Decisamente notevole è ciò che accade a Modena,dove sono dislocate ben 21 aree verdi nell’ambito urbano, ognuna delle quali con proprie e peculiari caratteristiche: ad esempio nel Parco della Repubblica è situata una “pista di educazione stradale”di 350 m. completa di segnaletica, incroci, sensi unici e divieti che consente ai ragazzi di cimentarsi con le principali regole di educazione stradale. Davvero degno di nota è ciò che accade, sempre a Modena, al Parco Ferrari dove il Millybar ospita una corposa rassegna di eventi da giugno a settembre con 90 serate di intrattenimento e animazione, tra cui spicca il “Modena Blues Festival” nei venerdì di giugno e luglio. In tale contesto merita di essere segnalata la presenza di un’associazione di liberi cittadini volontari che si impegnano in prima persona a compiere attività di promozione sociale all’interno del parco stesso, instaurando una relazione intensa e partecipata tra il contesto urbano e i suoi spazi verdi, gestendo interamente e in modo autonomo alcune zone del Ferrari,destinate in particolare a funzioni di pubblica utilità. Il confronto con la nostra realtà cittadina appare decisamente impietoso: la situazione in cui versano i parchi salernitani non appare segnatamente brillante; incuria e degrado prevalgono ovunque, malgrado i proclami trionfalistici, ormai divenuti patetici, di Salerno come città-giardino. A ciò si aggiungono annunci ad effetto,riguardanti la realizzazione di ulteriori parchi,come quello previsto nell’area della ex cava delle ceramiche D’Agostino a Brignano, rimasto tristemente sulla carta senza prosecuzione, pur essendo stato inserito nell’elenco delle opere pubbliche da realizzare fin dal 2016. Per quanto concerne l’utilizzo culturale e ricreativo dei parchi, manca ogni forma di progettualità e di programmazione; le estati salernitane sono spaventosamente carenti di iniziative rivolte alla cittadinanza locale,nonchè ai turisti desiderosi di conoscere l’offerta culturale di una città che ci si ostina a definire turistica europea. Sarebbe opportuno che questi vuoti proclami fossero seguiti da una fattualità concreta ma al momento questa prospettiva appare desolatamente priva di senso.
Nelle foto: immagine di alberi della Festa degli alberi di Legambiente; i platani tagliani per PIazza della Libertà a Salerno; immagini di Alberi per il futuro del M5S