Potere al Popolo nell’Agro, tra Brancaccio e Rifondazione

Le elezioni politiche sono una grande vetrina. Vecchi, giovani, partiti, movimenti, rottamatori e rottamati. Un richiamo nazionale da cui nessuno riesce ad esimersi, neanche un ultimo arrivato come Potere al Popolo. Il movimento nato dalla spaccatura del Brancaccio, non ha perso l’occasione e in poco più di due mesi ha presentato le sue candidature.  “Non cambieremo le cose eleggendo un parlamentare– chiarisce Erminia Maiorino, candidata alla Camera per Potere al Popolo nel collegio di Scafati – ma le elezioni del 4 marzo ci danno la visibilità per farci conoscere, sono uno strumento per avvicinare le persone e riattivarle”. Classe ’84, vive ad Angri ma di Nocera Inferiore, di nascita, crescita e battaglia. Dal comitato antibarriera a quello contro l’inceneritore di Casarzano, strategia “rifiuti zero”, comitato acqua pubblica, rete difesa del territorio. Parte attiva anche di collettivi studenteschi e universitari napoletani. È in questi ambienti che nasce il nucleo dell’Ex Opg, anima di Potere al Popolo. “Come Ex Opg, dall’esperienza del referendum costituzionale abbiamo sperato che quel processo potesse continuare – continua la candidata dell’Agro –  anche perché ci siamo resi conto che sui temi che riguardano le persone, il cittadino risponde. Come per il referendum sull’acqua pubblica, solo che a quell’espressione popolare non ha corrisposto un’azione politica. Uno scollamento totale tra la volontà del popolo e le istituzioni”. È dalla campagna per il NO al referendum costituzionale che nascono le collaborazioni con Anna Falcone, leader del Teatro Brancaccio di Roma, un processo che aveva come obiettivo di mettere insieme tutte le anime della sinistra, dai partiti ai collettivi passando dalle vertenze territoriali. Ma nell’incontro di giugno i ragazzi dell’Ex Opg non prenotano gli interventi, pretendono di parlare ugualmente e protestano, tanto che alla fine il gruppo viene allontano dalla stessa Falcone. “Perché siamo scattati al Brancaccio? Perché abbiamo visto in prima fila D’Alema e tutta un’espressione di vecchiume e quindi già si vedeva che quel processo stava andando verso un’altra direzione. Ci siamo sentiti presi in giro”, chiarisce la Maiorino. Dopo Roma, continuano gli incontri  ma anche le altre assemblee non si svolgono in contesti sereni, con contestazioni continue anche da parte di Rifondazione Comunista, che pone questioni sopra alcune biografie politiche.  Così le cose precipitano e l’appuntamento che doveva acclamare la leadership del quarto polo, quello della sinistra, viene annullato. È partita quindi la reazione dell’Ex Opg, con un video che invitava ugualmente tutti a Roma, però al Teatro Italia, dove si è avviato l’accordo con Rifondazione. “È lì, continua la Maiorino, che è venuta fuori la prima stesura del programma, i princìpi che mettevano in comune tutti, le prime assemblee territoriali. In meno di un mese, ci hanno inviato centinaia di contributi che hanno permesso di stilare il programma che è adesso già disponibile sul sito”. Un programma condiviso anche da altre forze politiche di sinistra che si presentano alle stesse elezioni ed ugualmente presenti nei vari programmi. La novità è nella folta adesione di giovani che sembrano aver ritrovato la passione per la politica. “Ci sono ragazzi, continua la Maiorino, che hanno fatto battaglie sui territori, altri che non hanno fatto mai politica o che sono usciti delusi dai partiti.  È il percorso che è diverso. Potere al Popolo non ha segreterie di partito o un leader che decide dall’alto. È tutto deciso dal basso, come per le candidature. Sono state le assemblee territoriali a comporre le liste”. Il popolo al comando, il cittadino che decide, un copione già conosciuto: “Ma noi siamo diversi dai 5 stelle. Loro hanno delle ambiguità di fondo su tutti gli argomenti perché cercano di tenere dentro tutti. Noi invece abbiamo una posizione precisa, siamo di sinistra, ma non come una fede da mettere avanti a tutto, anzi siamo aperti al dialogo, si ragiona e si discute insieme. Però ci sono valori di fondo, come antifascismo e antirazzismo, su cui noi non possiamo transigere. Ovunque ci sono focolai di resistenza e vogliamo sfruttare la visibilità delle elezioni per creare un laboratorio politico che continui dopo il 4 marzo”. Le assemblee salernitane, oltre Erminia Maiorino per l’Agro, hanno scelto Davide Trezza capolista; Delia Carloni, Leopoldo Canale e Annamaria Barone nel collegio plurinominale alla Camera dei Deputati; per i collegi uninominali alla Camera dei Deputati, Filippo Isoldi nel collegio di Agropoli; Valentina Restaino nel collegio di Salerno; Dina Balsamo, per il collegio di Battipaglia; Massimiliano Voza, capolista e Concetta Capasso nel collegio plurinominale del Senato e per i collegi uninominali del Senato, Pio De Felice, nel collegio di Salerno, e Claudio Caraffa , nel collegio di Battipaglia

Nelle foto i candidati Erminia Maiorino e Davide Trezza

 

Sofia Russo

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