Regionali 3/Costruiamo a Salerno l’alternativa a De Luca

I due articoli pubblicati su Youcamp da Luciana Libero e Pino Vuolo possono essere letti come tutt’uno e ci offrono una fotografia condivisibile della situazione in Campania. Se l’analisi, come penso, è quella giusta ora serve però fare un passo avanti nella costruzione di un’alternativa. A questo proposito credo che i soggetti a sinistra del PD debbano giocare il ruolo che gli compete, quindi abbandonare al più presto il terreno dell’attendismo e dei tatticismi. Dovrebbero indicare con chiarezza il binomio “unità e discontinuità” come unico strumento per battere le destre a trazione salviniana. Tra l’altro, dopo i pronunciamenti della Ciarambino e di Spadafora non ci sono più dubbi sulla volontà di una parte consistente dei 5stelle di trovare una sintesi unitaria in Campania. Sarebbe un delitto non cogliere questa opportunità per dare alla nostra Regione una offerta politica adeguata ai suoi problemi ed agli anni complessi che abbiamo davanti. Ma non basta e non sarà facile. Le resistenze sono tante, ne conosciamo lineamenti e motivazioni, ma sono tutte superabili. Dal “nucleo della discontinuità”, che comprende il M5S, demA e la sinistra rossoverde, deve venire perciò al più presto la spinta a replicare in Campania la maggioranza di governo nazionale. Con chiarezza e determinazione. Anche dicendo fin d’ora che, qualora questo tentativo dovesse naufragare, questi soggetti darebbero vita ad una alleanza alternativa, sia alle destre che a De Luca. Queste culture ed esperienze diverse, ma vicine su alcuni temi significativi, dal reddito di cittadinanza al regionalismo differenziato, dal consumo di suolo ai beni comuni, devono incontrarsi ben prima che siano i partiti a sbloccare, speriamo, la situazione. Un processo che entri nel merito delle questioni e sia capace di comporre le sue tessere territorio per territorio. A Salerno in particolare credo che questo sarebbe già possibile se qualcuno si assumesse il compito di “provocare” l’incontro. Chi può farlo? Proprio Youcamp, che, non essendo riconducibile a nessuna forza politica in particolare, può svolgere qui il ruolo di “addensante” dei singoli e delle comunità organizzate che in questi anni hanno prodotto una resistenza al sistema di potere e oggi possono iniziare una riflessione comune sul futuro della Campania.

Franco Mari

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