Settant’anni di Tex, l’eroe al servizio dell’avventura

…”E adesso parliamoci chiaro una volta per tutte. Io cerco amici e non luridi rompistivali con stella o senza stella. Se qualcuno non è del mio parere, si faccia avanti e apra il ballo, altrimenti, si chiuda l’incidente e si torni a bere!”…

Tra le tante frasi questa, esternata molto di frequente, dopo aver “massaggiato” la faccia a suon di cazzotti di qualche buontempone e aver provocato il finimondo con la tipica rissa da Saloon o …“fatto cantare le pistole” per fare giustizia e assicurare bande di criminali incalliti alla legge! È un’espressione tipica, del colorito gergo iniziale, di uno degli eroi dei fumetti nostrani tra i più amati. Il carismatico capo Navajo conosciuto come Aquila della Notte altresì intrepido Ranger ancor più noto come Tex Willer. È l’esternazione dialettica di un eroe di fantasia, certo, ma è anche ciò che non avrebbe disdegnato di dire/fare nella realtà il suo creatore ed alter-ego, il leggendario Gian Luigi Bonelli. E già! Ormai lo sanno tutti che “caratterialmente” Tex è lo specchio di Gian Luigi Bonelli. Quando, nell’ormai lontano 1948, la Signora Tea (Aristea) Bertasi, titolare della Casa Editrice Audace, incarica l’ex marito (da cui aveva rilevato le edizioni Audace e ora diventato collaboratore freelance), di preparare due nuovi progetti per rinfrescare il parco testate dell’Audace, sa di essersi rivolta al miglior autore sulla piazza. Gian Luigi Bonelli non delude le attese. Tira fuori dalla manica due assi. Il primo è una serie il cui protagonista è Occhio Cupo. Un giustiziere settecentesco, una sorta di Robin Hood mascherato, su cui si punta per il rilancio dell’editrice e, di conseguenza, è molto curato fin nei minimi particolari, sia autorale (testi e disegni) sia editoriali (grafica e formato). Il secondo è una serie western molto meno elaborata, realizzata per pura esigenza dell’editrice di riempire un vuoto nelle proposte del formato a striscia, un tipo di taglio editoriale economico e molto in voga presso i ragazzi. L’eroe è un cowboy il cui nome è stato suggerito a Bonelli dall’insegna di un negozio di jeans “Tex Moda”, notato mentre gira per le strade di Genova e nasce, in parte, dal riciclaggio di materiale creato per l’editore De Leo nel capoluogo ligure. Un personaggio, dunque, messo su in scioltezza dal suo autore che ne completa il nome battezzandolo Tex Killer! L’autore dei disegni di entrambe le serie è Aurelio Galleppini in arte Galep. Colui che fornisce i “connotati” alle due testate ispirandosi per Occhio Cupo ai colossal americani in costume con protagonista Errol Flynn, mentre per Tex inizialmente è influenzato da Tom Mix, Gary Cooper e dalla sua stessa fisionomia! L’artista sardo indirizza tutte le sue energie su Occhio Cupo e, durante il giorno, “cesella” tavole memorabili, risultato di un accurato studio, al limite del maniacale per cura del dettaglio che, oggettivamente è sì sontuoso, ma anche tremendamente barocco. Invece, di notte, si dedica (come diceva lui “per sciogliere la mano”) con giusto “relax” alle strisce di Tex il cui disegno pur scarno, veloce ed essenziale risulta fluido, meravigliosamente pregno di una tangibile esaltante vitalità. Così con lo slogan “l’albo più ricco al prezzo più povero”, impresso sulle locandine, in bella vista sotto un cow-boy su un cavallo rampante, esposte nelle edicole, il 30 settembre fa il suo esordio Tex Willer (in fase di allestimento la signora Tea ha cambiato la K in W nel nome, perché la parola “killer” le sembra troppo poco appropriata per una pubblicazione destinata ai ragazzi del tempo). Da qui nasce la fantastica avventura del fumetto italiano più longevo e più conosciuto al mondo. Pian piano, con una lenta ma costante crescita nelle vendite, prende il sopravvento guadagnandosi sul campo il diritto a maggiori attenzioni da parte di autori ed editore. Nonostante l’enorme meraviglia degli addetti ai lavori, perché come tutti i prodotti di quel formato era nato per avere un’effimera durata, per essere “consumato” subito, nell’arco di pochi mesi, Tex diventa il “cavallo” vincente dell’editore lasciando tutte le altre pubblicazioni al palo. Di là da qualsiasi più rosea previsione la “povera” striscia con le fresche avventure di un eroe pervaso dal senso dell’onore, nobiltà d’animo e infinita audacia, tanto solare quanto fuori dagli schemi, con un’impostazione grafico narrativa moderna, di tipo cinematografico, giocata tutta su un realismo iperdinamico, ha la meglio sul ricco albo del sofisticato feuilleton di Cappa e Spada Occhio Cupo. Il risultato è che quest’ultimo chiude dopo pochissimi numeri, mentre Tex si proietta in una corsa inarrestabile, alla conquista di una platea enorme di lettori. In pochi anni il successo è tale che in parallelo alle strisce, è allestita una ristampa in formato albo d’oro. Poi, alla fine degli anni cinquanta, a cavallo dell’epocale passaggio di consegne alla guida dell’editrice da Tea al figlio Sergio Bonelli, questi lancia il formato volumetto, un corposo albo brossurato (nato dalle raccolte della ristampa formato Albo d’oro) di oltre cento pagine che ripresenta dall’inizio le gesta di Tex e dei suoi pards per i tanti, numerosissimi, nuovi lettori. Un formato diventato un vero e proprio marchio di fabbrica per l’editore, che troviamo in sostanza immutato (è diminuita solo la foliazione) ancora oggi. Nel corso del tempo dagli anni sessanta in poi, dopo produzioni da record per entrambi i creatori, a Gian Luigi Bonelli e Galep si sono affiancati e, poi, succeduti validissimi autori che sono assurti a Maestri d’Arte che hanno contribuito a consacrare il mito di Tex. I lettori si sono moltiplicati raggiungendo vendite record negli anni settanta di oltre un milione di copie mensili. Tex esce così dalle pagine del suo albo e s’innalza a vero e proprio fenomeno mediatico. Gli è stato dedicato un film, uno sceneggiato radiofonico, dei cartoni animati, un francobollo, figurine, puzzle, linee di moda, giochi, innumerevoli articoli, saggi, tesi di laurea, mostre, eventi e raduni. È uscito dal confine nazionale sin da subito (1949) in pratica in tutto il globo ed è stato tradotto in una moltitudine di lingue (persino in indiano Tamil). Tex è seguito, amato e collezionato da tre generazioni di lettori. Fa parte del tessuto sociale, lo conoscono tutti anche chi non lo legge. È un fenomeno di costume, sinonimo di avventura pura e cultura popolare che ha visto soccombere e passare di moda il suo stesso genere letterario, il western mentre lui aumentava in popolarità. Il segreto di questo successo? Sergio Bonelli, a chi gli poneva questo interrogativo, rispondeva …”magari ne fossi a conoscenza! Da editore lo avrei subito replicato all’infinito”… In effetti, Tex è un’alchimia irripetibile, un insieme di elementi unici, perfettamente incastrati nel tempo e nello spazio. Come per la dinamite si può dire che composti semplici mescolati nella giusta misura danno un effetto dirompente, così per Tex l’insieme del talento, del lavoro e della fantasia hanno dato corpo ad un personaggio unico. Un Character che piace perché ci si entra dentro in un battito di ciglia. Rappresenta un’ideale espressione dell’io e ci si immedesima con estrema naturalezza, perché è un raddrizzatore di torti che applica la giustizia senza badare al resto, senza guardare in faccia a nessuno e senza distinzione sociale o razziale, una icona forgiata dalla forza e personalità impresse dal suo creatore letterario e dalla dinamicità e riconoscibilità del tratto del suo creatore grafico. Caratteristiche queste che nell’arco dei decenni sono rimaste nel solco della tradizione pur innovando e rinnovando, grazie al lavoro dei tanti uomini che si sono dedicati alla creazione delle sue avventure dopo Bonelli e Galep, un vero e proprio club elitario di grandi talentuosi autori, sia di sceneggiatori come Nolitta (Sergio Bonelli), Nizzi, Canzio, Boselli, Medda, Berardi, Segura, Faraci, Ruju … sia di disegnatori: Gamba, Uggeri, Zamperoni, Jeva, Muzzi, Nicolò, Letteri, Raschitelli, Ticci, Fusco, Giolitti, Monti, Civitelli, Blasco, Villa, Marcello, De la Fuente, Ortiz, Venturi, Del Vecchio, Spada, Capitanio, Acciarino, Andreucci, Bianchini, Biglia, Bruzzo, Raul e Gianluca Cestaro, Piccinelli, Font, Repetto, Buzzelli, Zaniboni, Calegari, Magnus, Bernet, Parlov, Milazzo, Wilson, Kubert, Breccia e tra questi i “salernitani” Della Monica, Brindisi e De AngelisTex è ancora il portabandiera dell’editrice che, dopo la morte di Sergio Bonelli avvenuta nel 2011, è passata sotto la direzione del figlio Davide. Oggi, nel 2018, nell’anno dei festeggiamenti per i suoi settant’anni, le storie che continuano a proporre le gesta dell’inossidabile Ranger e dei suoi Pards, trasportando i lettori nella fantastica terra dell’avventura sono addirittura (caso unico nella storia della nostra editoria di settore) pubblicate su una decina di testate a lui dedicate, distribuite tra edicola e libreria, tra  albi, libri, strenne, allegati de “La Gazzetta dello Sport/Corriere della Sera”, Speciali , ecc. A rendere omaggio a tale prestigioso traguardo tutte le copertine di quest’anno fanno bella mostra del marchietto commemorativo dei 70 anni di presenza ininterrotta nelle edicole, un record invidiabile che lo colloca nel Pantheon dei Characters a fumetti più longevi e famosi del mondo. In definitiva Tex è …Tex! …e allora, Amigos! tutti al banco! …pardon …Ehm! in edicola …si festeggia!!!

 

 

Raffaele De Falco, di Nocera Superiore, è Medico dell’Emergenza Territoriale e istruttore di corsi di primo intervento. È uno studioso – storico del fumetto, inserito nel circuito della critica, della saggistica, della cultura fumettistica. Già negli anni ’70 instaura una fitta rete di rapporti con diverse Case Editrici italiane: su tutte la Sergio Bonelli Editore (allora Dime Press). A metà degli anni ‘80 inizia a seguire l’operato dei giovani disegnatori segnalando i talenti in erba all’amico Sergio Bonelli (che lo etichetta pubblicamente…“santone” del fumetto… nella posta di Tutto Tex n.138). L’incontro con l’editore napoletano Pino Di Genua lo porta ad occuparsi di grafica, stampa, allestimento e realizzazione della produzione editoriale della Tornado Press di cui è Direttore Artistico sino alla fine degli anni ‘90. Cura le riviste Flex ed Elektra Magazine e realizza varie monografie dedicate ad autori e personaggi del fumetto. Nel 2006 è candidato al premio Fossati con il volume “Il ventennale della Scuola Salernitana” edito da ANAFI. Nei primi anni ’90 fonda l’associazione culturale Alfa Fantasy per la promozione e la divulgazione del fumetto. Collabora con Paolo Ferrari (responsabile delle pubbliche relazioni e organizzazione mostre della S.B.E.) Dal ’92 al 2002 crea gli appuntamenti periodici di CavaComics che prevedono convegni, incontri con autori, tavole rotonde, esposizioni di tavole originali e mostre. Nel 1998, per la mostra itinerante Cielo di Piombo realizza l’albetto: “Martin Mistére e l’inquinamento” dato in omaggio ai visitatori della mostra. Nel ’97 e ‘98 è Direttore Artistico ed organizzatore della mostra nazionale del fumetto: Salerno Matite & Pastelli. Ha collaborato con: FuturoRemoto – Galassia Gutemberg – Bagnoli & Nuvole – SalernoComicon – Comicon; per quest’ultimo crea il fascicolo di presentazione di Dampyr per NapoliComicon 2000 e nel 2010 ha contribuito all’allestimento del catalogo della omonima mostra “L’Audace Bonelli”. Dal 2001 assiste e supervisiona un gruppo di giovani cosentini, coordinati dall’Art designer Luca Scornaienchi, nell’organizzazione di eventi fumettistici nella provincia di Cosenza nell’ambito del progetto Le Strade del Paesaggio. È presente nel Web come collaboratore di diversi siti e forum dedicati al fumetto. Tra i suoi saggi   “Tex – Fiumi di china italiana in deserti americani”,   pubblicato nel 2013 da Nicola Pesce editore. Un volume ricco e articolato che si avvale di tre prefazioni, dell’autore e di Graziano Frediani e Mauro Boselli. Il volume descrive la storia editoriale di un mito del fumetto italiano arricchita da numerose illustrazioni e da documenti inediti e rarissimi che testimoniano un successo editoriale con pochi uguali al mondo. www.nicolapesceeditore.it

 

Raffaele De Falco

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